Dal cardinale Martini un monito: non è sufficiente dirsi cristiani

In libreria «Cristiani coraggiosi», una raccolta di scritti introdotta da monsignor Franco Giulio Brambilla e da un testo di Papa Francesco.

15 Gennaio 2017

Laici presenti nel mondo, testimoni attivi, protagonisti consapevoli. Carlo Maria Martini non era ancora arcivescovo a Milano quando affrontava la questione del ruolo dei cristiani nella società, anticipando i tempi di una riflessione che ancora oggi impegna la Chiesa.

«Il dovere cristiano di testimoniare viene a tradursi nel dovere di comportarsi in modo che il nostro cristianesimo in qualche modo si manifesti, in modo cioè che vedendo il nostro agire si veda quanto un cristiano può e sa fare».

Così il padre gesuita a un convegno nazionale di Azione Cattolica, nel 1969 a Roma: ed è proprio questo il primo intervento scelto per la raccolta postuma di scritti Cristiani coraggiosi (In Dialogo editrice, pagine 188, € 15.90), aperta da un’introduzione di monsignor Franco Giulio Brambilla e da un testo di Papa Francesco.

Leggi la recensione di Elisabetta Soglio: Corriere della Sera – Cultura

 

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