Discorso alla città
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L’Arcivescovo parla di una vera e propria emergenza spirituale: «Mi sembra che oggi sia diffuso un atteggiamento più incline alla rinuncia che alla speranza, a lasciare la terra incolta che a predisporla per la semina. Ho l’impressione che, insieme alla prudenza, alla doverosa attenzione a evitare pericoli per sé e per gli altri e danni al bene comune, ci siano anche segni di una sorta di inaridimento degli animi, un lasciarsi travolgere dal diluvio di aggiornamenti, di fatti di cronaca, di rivelazioni scandalose, di strategie del malumore, di logoranti battibecchi.»
Mons. Delpini elogia chi è rimasto al proprio posto anche sotto la pressione della pandemia. Coloro che hanno fatto andare avanti il mondo: gli ospedali funzionano, i trasporti, i mercati, i comuni, le scuole, le parrocchie, i cimiteri, gli uffici funzionano. Un ringraziamento particolare a tutti gli operatori sanitari e socioassistenziali che con la loro competenza e dedizione affrontano la pandemia in prima fila.
In questa occasione della festa del patrono della Chiesa ambrosiana, della città e della regione mi faccio voce della comunità cattolica per dire la nostra disponibilità e il nostro appello: sogniamo insieme, condividiamo con tutti il nostro sogno e la nostra visione, decidiamo insieme. Siamo alleati: questa terra, questa umanità ne hanno bisogno.
L’Arcivescovo conclude così: «Voglio ringraziare, elogiare e incoraggiare quelli che si fanno avanti. Quelli che si fanno avanti e dicono: “Eccomi! Tocca a me!”.»
Nasce a Gallarate il 29 luglio 1951 da Antonio e Rosa Delpini, terzo di sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia San Giorgio di Jerago, frequentando le scuole del paese fino alla quinta elementare. Frequenta le scuole medie e i due anni del ginnasio nella scuola statale di Arona, risiedendo nel Collegio De Filippi. Entra nel Seminario di Milano, nella sede di Venegono Inferiore (Varese), nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. In Seminario completa il percorso ordinario di preparazione e discernimento fino all’ammissione all’ordinazione presbiterale. Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Colombo. Dal 1975 al 1987 insegna nel Seminario minore della diocesi di Milano, prima a Seveso e poi a Venegono Inferiore. In questi anni consegue la laurea in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la licenza in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, con sede in Milano, il diploma in Scienze Teologiche e Patristiche presso l’Istituto Augustinianum con sede in Roma. Nel 1989 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina rettore del Seminario Minore e nel 1993 rettore del Quadriennio Teologico. Nel 2000 è nominato Rettore maggiore dei Seminari di Milano. Contemporaneamente insegna Patrologia in Seminario, che è sezione parallela della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Nel 2006 è nominato Vicario episcopale della Zona Pastorale VI di Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in Seminario. Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Stefaniaco (Albania), riceve l’ordinazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Il suo motto è Plena est terra gloria eius. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Lombarda ha ricoperto dal 2007 al 2016 l’incarico di segretario. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata. Nel luglio 2012 diventa Vicario generale del cardinale Angelo Scola. Il 21 settembre 2014 il cardinale Scola lo nomina Vicario episcopale per la formazione permanente del clero. Il 7 luglio 2017 papa Francesco lo nomina arcivescovo di Milano. Fa il suo ingresso ufficiale il 24 settembre 2017.