I discorsi di Sant’Ambrogio
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L’inizio del Terzo Millennio ci ha sorpreso per il suo carattere quasi inedito. Non solo per la velocità, veramente sbalorditiva, con cui l’alleanza tra scienza e tecnica sta trasformando la vita di tutti, ma soprattutto per la portata delle questioni messe sul tappeto. Lo stesso papa Francesco riconosce che non di rado il cambiamento d’epoca è difficile da comprendere.
È questa la chiave di lettura dei Discorsi alla città pronunciati in occasione della solennità di Sant’Ambrogio, nei quali il cardinale Angelo Scola cerca di comprendere il nostro tempo, guardando fino in fondo il presente. I temi trattati intercettano gli interrogativi che popolano la vita sociale del nostro Paese: la crisi, la libertà religiosa e il ruolo pubblico delle religioni, l’ecologia e lo sviluppo sostenibile, l’umanesimo, la giustizia, l’eguaglianza e l’emarginazione, il ruolo dell’Europa.
«Sono tutte questioni che ci interessano, da cui non possiamo prescindere a meno di delegare ad altri la ricerca delle ragioni per una vita buona, personale e sociale.»
Nato a Malgrate (Lecco) nel 1941, è stato ordinato sacerdote il 18 luglio 1970 nella diocesi di Teramo. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale nel 1991 a Roma dal cardinale Gantin e creato cardinale da Giovanni Paolo II nel Concistoro del 2003. È stato Vescovo di Grosseto, Rettore della Pontificia Università Lateranense, Preside dell’Istituto Giovanni Paolo II per studi su matrimonio e famiglia e Patriarca di Venezia, prima di venire nominato da papa Benedetto XVI Arcivescovo metropolita di Milano nel 2011. Per sei anni ha guidato la Chiesa Ambrosiana, rinunciando al mandato per raggiunti limiti di età nel luglio 2017. Attualmente è membro della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione.