La dimensione contemplativa della vita, la prima lettera pastorale indirizzata alla diocesi di Milano dall’allora arcivescovo Carlo Maria Martini, rivela la mente e il cuore di colui che, per oltre vent’anni, è stato voce autorevole nella Chiesa e nella società, apprezzato sia dai suoi fedeli ambrosiani che, in ogni parte del mondo, da tanti uomini di buona volontà“.

Come un vino buono, il testo, a distanza di tempo, mostra sempre più il suo sapore, la sua originalità e la sua profondità. Accompagna, con delicatezza, su strade che aiutano a ritrovare le ragioni più profonde della propria umanità e a non smarrire, giorno dopo giorno, il senso della propria vita. Lo mettono bene in luce i commenti affidati a protagonisti del mondo contemporaneo: il cardinale Angelo Scola, il dottor Giorgio Squinzi e la dottoressa Anna Maria Tarantola.

L’introduzione del professor Claudio Stercal, docente alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale e già allievo del cardinal Martini, introduce con efficacia ai temi principali della lettera.


Martini Carlo Maria

(1927-2012), gesuita e biblista di fama internazionale, dal 1980 al 2002 è stato arcivescovo di Milano. Già rettore del Pontificio Istituto Biblico e della Pontificia Università Gregoriana, fu scelto come successore di Ambrogio sulla cattedra di Milano, ordinato vescovo e creato cardinale da san Giovanni Paolo II. Al compimento dei 75 anni rassegnò al Papa le sue dimissioni, trasferendosi nel 2003 a Gerusalemme per riprendere gli studi biblici e raccogliersi in preghiera. Rientrato per motivi di salute in Italia, è spirato presso l’Istituto di studi filosofici Aloisianum di Gallarate. È sepolto nel Duomo di Milano.

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