Chiesa - Magistero

Basta. L’amore che salva e il male insopportabile

Proposta pastorale per l'anno 2024-2025

Centro Ambrosiano

Lettera pastorale

Edizione cartacea
 4,00

Disponibilità immediata

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Anno di pubblicazione
2024
Pagine
64
Codice ISBN
9788868947002

«La proposta pastorale 2024-2025 Basta. L’amore che salva e il male insopportabile invita a rinnovare la fiducia nella grazia di Dio che basta per perseverare nella vita cristiana e propone di dire “basta!” al male con cui i figli degli uomini tormentano gli altri e se stessi», spiega l’arcivescovo Mario Delpini, il quale invita a «perseverare nella gratitudine e nella docilità, accogliendo la grazia di Dio che si riconosce in ogni storia di libertà e in ogni situazione e che nella celebrazione dei santi misteri viene donata con fedeltà sovrabbondante» e a «resistere al male continuando con tenacia e sapienza a essere operatori di pace».

Soffermandosi sul percorso fatto a partire dalla proposta pastorale 2023-2024 Viviamo di una vita ricevuta, l’arcivescovo osserva che la Chiesa ambrosiana, «alla soglia del Giubileo 2025, può sostare di fronte ai passi compiuti con l’intenzione di mettere al centro la missione, così da farne memoria riconoscente, da assumerli con responsabilità e creatività, per rilanciare nel futuro il suo cammino».

 

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La Proposta contiene una sorta di decalogo dei mali a cui dire «basta», ma non nel senso semplicistico di non esserne più disturbati… «Noi avvertiamo il dramma in cui vivono tanti popoli della terra… – puntualizza Delpini -. Vale la pena parlarne, non per evitare il disturbo, ma per credere che le parole possono incoraggiare il cammino verso il futuro. Diciamo basta non per dire che siamo stanchi, ma per dire che desideriamo fare tutto quello di cui siamo capaci per porre fine a questo».

Il prossimo anno pastorale vedrà l’introduzione della seconda edizione del Messale ambrosiano, l’avvio del Giubileo, la prosecuzione del Cammino sinodale… L’Arcivescovo tiene a «smontare l’idea che queste siano tutte cose da fare. Lo spirito con cui viverle si chiama docilità, lasciarsi condurre a sperimentare la gioia, la grazia, la fierezza di essere discepolo del Signore». Anche per questo nella Proposta si parla di un periodo “sabbatico”, individuato nel mese di gennaio…

«Nella tradizione antica il Giubileo era il modo anche di porre fine allo sfruttamento della terra. Io vorrei incoraggiare tutti a trovare il modo di decongestionare il calendario e di vivere il tempo non per quello che ci affanniamo a fare, ma per la grazia che riceviamo».

Un ulteriore richiamo è quello alla dimensione comunitaria del sacramento della riconciliazione… «Questo sacramento si chiama così perché ricostruisce i rapporti, con Dio, con la Chiesa, dentro la comunità cristiana… La dimensione comunitaria ci fa dire che noi ci rendiamo conto dell’altezza della nostra vocazione, siamo convinti di poterla portare a compimento perché il Signore ci fa grazia e accogliamo questa grazia in una Chiesa capace di essere lieta, di essere profezia e di essere fiduciosa».


Delpini Mario

Nasce a Gallarate il 29 luglio 1951 da Antonio e Rosa Delpini, terzo di sei figli. Cresce a Jerago con Orago, nella parrocchia San Giorgio di Jerago, frequentando le scuole del paese fino alla quinta elementare. Frequenta le scuole medie e i due anni del ginnasio nella scuola statale di Arona, risiedendo nel Collegio De Filippi. Entra nel Seminario di Milano, nella sede di Venegono Inferiore (Varese), nell’ottobre 1967, per frequentare la I liceo classico. In Seminario completa il percorso ordinario di preparazione e discernimento fino all’ammissione all’ordinazione presbiterale. Il 7 giugno 1975 è ordinato presbitero, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Giovanni Colombo. Dal 1975 al 1987 insegna nel Seminario minore della diocesi di Milano, prima a Seveso e poi a Venegono Inferiore. In questi anni consegue la laurea in Lettere presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, la licenza in Teologia presso la Facoltà teologica dell’Italia Settentrionale, con sede in Milano, il diploma in Scienze Teologiche e Patristiche presso l’Istituto Augustinianum con sede in Roma. Nel 1989 il cardinale Carlo Maria Martini lo nomina rettore del Seminario Minore e nel 1993 rettore del Quadriennio Teologico. Nel 2000 è nominato Rettore maggiore dei Seminari di Milano. Contemporaneamente insegna Patrologia in Seminario, che è sezione parallela della Facoltà teologica dell’Italia settentrionale. Nel 2006 è nominato Vicario episcopale della Zona Pastorale VI di Melegnano, lasciando gli incarichi ricoperti in Seminario. Il 13 luglio 2007 papa Benedetto XVI lo nomina vescovo ausiliare di Milano e vescovo titolare di Stefaniaco (Albania), riceve l’ordinazione episcopale il 23 settembre dello stesso anno, nella Cattedrale di Milano, dal cardinale Dionigi Tettamanzi. Il suo motto è Plena est terra gloria eius. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Lombarda ha ricoperto dal 2007 al 2016 l’incarico di segretario. Nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana è membro della Commissione per il Clero e la Vita Consacrata. Nel luglio 2012 diventa Vicario generale del cardinale Angelo Scola. Il 21 settembre 2014 il cardinale Scola lo nomina Vicario episcopale per la formazione permanente del clero. Il 7 luglio 2017 papa Francesco lo nomina arcivescovo di Milano. Fa il suo ingresso ufficiale il 24 settembre 2017.

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