L’intellettuale, il credente, lo statista
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«Aldo Moro è senz’altro stato una delle figure più rilevanti dell’Italia contemporanea. Politico di prima grandezza, giocò un ruolo cruciale nella storia della Repubblica per almeno trent’anni, dall’Assemblea costituente all’assassinio, avvenuto nel 1978 per mano delle Brigate rosse.
Nella sua vicenda biografica si può leggere in controluce l’intera storia di una classe dirigente cattolica, formatasi negli anni della dittatura, che ha gestito una delle fasi più delicate del governo dell’Italia democratica. Come tutte le figure di analogo rilievo, il suo ruolo storico è stato ed è controverso: ebbe in vita estimatori senza riserve e detrattori accaniti, e ancor più dopo la sua morte il suo nome è stato al centro di infinite polemiche.
Negli ultimi anni sono state messe a disposizione moltissime fonti nuove e una notevole messe di ricerche e studi settoriali ha rafforzato la ricostruzione del contributo politico di Moro alla vita del Paese. Moro fu primariamente un intellettuale, che va compreso al di là del suo ruolo politico, per le caratteristiche proprie del suo pensiero di acuto giurista e di fine interprete del suo tempo.
E insieme fu un credente, la cui spiritualità e vita di fede possiamo e dobbiamo cercare di indagare e capire, nei limiti in cui essa traspare da molti elementi esteriori comunicabili e conoscibili.»
Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino, ma è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile
nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo.
Aldo Moro
Professore ordinario di Storia contemporanea presso l’Università Iulm di Milano (dove dal 2018 è prorettore). Tra i suoi interessi principali, la storia internazionale con particolare attenzione alla Guerra fredda; la storia dell’Italia repubblicana; la storia del movimento sociale e politico dei cattolici e del partito della Democrazia cristiana; nonché le biografie di alcuni leader intellettuali, religiosi e politici italiani fra cui Moro, don Mazzolari, De Gasperi, Meda, Dossetti, Lazzati, Sturzo. Fa parte del comitato di direzione delle riviste «Ricerche di storia politica» e «Modernism». Coordina il comitato scientifico per la pubblicazione dell’Opera omnia del cardinale Carlo Maria Martini. È membro del comitato scientifico internazionale di Civitas-Forum of Archives and Research on Christian Democracy, oltre che dei comitati scientifici dell’Edizione nazionale delle opere di Aldo Moro e dell’Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico «Paolo VI» (Isacem). Tra i suoi libri più recenti: Storia d’Italia nella guerra fredda (Bologna 2016); La politica internazionale dal XX al XXI secolo (Bologna 2018); con P. Pombeni e G. Vecchio ha pubblicato una Storia della Democrazia cristiana (1943-1993) (Bologna 2023).