«Perché questo spreco?»: sono le parole che troviamo, piene di sdegno e di ira, nel racconto del Vangelo che introduce la narrazione della passione secondo Marco, quando una donna, a Betània, nella casa di Simone il lebbroso, giunge presso Gesù, rompe un vaso di alabastro pieno di preziosissimo profumo di puro nardo e lo versa sul capo di lui.
Un gesto “immotivato”, gratuito, di puro amore, esagerato e… “inutile”, che provoca lo sdegno dei presenti, “infuriati contro di lei”. Il medesimo gesto però suscita la reazione tenera e buona di Gesù che difende la donna: «Ha compiuto un’azione buona verso di me. […] Ha fatto ciò che era in suo potere. […] Dovunque sarà proclamato il Vangelo, per il mondo intero, in ricordo di lei si dirà anche quello che ha fatto» (cfr. Mc 14,6-9).
«Perché questo spreco?»: è la domanda piena di sdegno e forse di paura e sgomento dei discepoli di fronte a quanto Gesù sta per vivere, di fronte alla passione alla quale non si sottrae. Una violenza infatti inaudita, esagerata e apparentemente immotivata si sta per riversare sopra di lui. Ed essi assistono impotenti e soprattutto incapaci di comprendere.
«Perché questo spreco?»: è la domanda commossa che forse anche noi ci poniamo di fronte alla pienezza di amore che il Padre rivela in Gesù, nella sua morte sofferta per la nostra salvezza. Un amore infatti esagerato, “immotivato”, gratuito, sproporzionato rispetto alla nostra capacità di accoglierlo e capirlo, e per questo in certi aspetti incomprensibile, il Padre riversa sul nostro capo attraverso il dono della
vita del Figlio e la sua dolorosa passione d’amore.
Questo “spreco d’amore” è in realtà la storia della nostra salvezza… E quella anonima donna a Betània lo ha compreso in anticipo, compiendo così un gesto che ha tutto il profumo e il sapore del Vangelo. Perché solo un amore gratuito, esagerato, che corre il rischio di apparire “sprecato”, può raccontare il Padre e la buona notizia del regno. Come Gesù lo ha narrato.
Come ognuno di noi può continuare a fare, portando a compimento “tutto ciò che è in suo potere”, con gesti e fatti di Vangelo scritti nella propria storia.
La celebrazione di questa Via Crucis propone, nelle diverse stazioni, una lettura continua del racconto della passione secondo la narrazione di Marco: un’opportunità per lasciarci raggiungere la mente e il cuore dall’abbondanza del profumo della Parola, perché anche noi possiamo diventare “buon profumo di Cristo” con la nostra esistenza.
https://www.facebook.com/itllibri/videos/603214556892627/