Il tempo santo della Quaresima viene offerto a ogni discepolo del Signore come l’occasione per «lasciarsi riconciliare con Dio» (cfr. 2Cor 5,20), per «convertirsi e tornare al Signore che largamente perdona» (cfr. Is 55,7). La Quaresima ha così un duplice invito: la conversione della vita per conformarci a Cristo e la partecipazione alla salvezza attraverso la passione, morte e risurrezione di Gesù.
Desideriamo quest’anno farci guidare dall’inno di fede che Paolo compone nella sua lettera agli abitanti di Filippi (Fil 2,6-11): Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.
Il tempo della Quaresima diventa così il tempo in cui imparare l’arte di donarsi, la gratuità di non trattenere nulla ma di vivere il totale abbandono nelle mani del Padre dal quale riceviamo ogni grazia e ogni pienezza. La strada è quella indicata da Gesù nella parabola del seme: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna» (Gv 12,24-25).
In questa logica, svuotarsi è trovare pienezza, donarsi è riceversi, morire è risorgere.
Buon cammino di Quaresima!