L’itinerario annuale dei Gruppi di Ascolto della Parola dal titolo «E uscì a seminare». (In dialogo, pagine 112, Euro 7,50) è interamente dedicato ad un discorso del Vangelo di Matteo, il «discorso in parabole» (cfr. Mt 13,1-52).
È l’occasione opportuna per mettere a fuoco che cosa sia una parabola, come funziona, come possiamo leggerla oggi. Gesù amava parlare in parabole e i Vangeli ci regalano alcuni gioielli narrativi e teologici, diventati ormai perle che si stagliano fra i classici della letteratura di tutti i tempi.
Il cardinale Carlo Maria Martini nell’agosto del 1985 in Kenya predicò un corso di esercizi spirituali proprio sulle parabole ai missionari e alle missionarie che operavano in quella terra. Introducendo il tema di quella settimana di silenzio e di preghiera diceva: «Gesù ha parlato in parabole. Noi, almeno in Europa, non lo facciamo, non usiamo esprimerci in parabole; nella predicazione ordinaria ripetiamo le parabole di Gesù, quasi fossero dei piccoli esempi didattici (e vedremo che non lo sono!), però non sappiamo crearne di nuove […] Io mi sono domandato perché non uso parabole quando parlo alla gente. Mi sono chiesto se è uno sbaglio mio oppure se è cambiato il gusto rispetto a quello dei tempi di Gesù […] In Europa noi facciamo fatica a parlare di Dio; nel mondo occidentale il parlare di Dio è stentato, fiacco, oscillante.[…] Da qui il bisogno, il desiderio di approfondire: come Gesù parlava di Dio? Perché Gesù parlava anche in parabole, attraverso similitudini?»
Le domande che più di trent’anni or sono si poneva il grande Arcivescovo, sono le nostre stesse domande. Forse, a differenza di quei tempi, il linguaggio narrativo ha più diritto di cittadinanza fuori e dentro la Chiesa, con la conseguenza che le parabole sono spesso al centro dell’attenzione ecclesiale proprio per la loro presunta “facilità”.
In realtà le parabole facili non lo sono proprio! È necessario un notevole scavo per giungere a comprendere il loro senso e per farle diventare nostre. La sfida dunque si presenta appassionante, il percorso intrigante.
Un grazie vivissimo al biblista don Matteo Crimella per avere scritto il testo. Grazie anche a coloro che in vario modo hanno prestato la loro collaborazione.