Molti degli educatori che formano le comunità educanti sono giovani che parteciperanno alla GMG a Cracovia nella prossima estate. Chi sarà in Polonia non potrà non confrontarsi con questo grande Papa, con le sue origini e la sua storia, ma soprattutto con il suo messaggio. Vorremmo che la Settimana dell’educazione sia un’ulteriore tappa di avvicinamento verso Cracovia 2016, con un’attenzione a quanto san Giovanni Paolo II ha detto agli educatori e sull’educazione, nei lunghi anni del suo pontificato.
Anche chi non riuscirà a partecipare alla GMG potrà comunque confrontarsi con chi ha saputo traghettare la Chiesa nel nuovo millennio, infondendo in tutti la speranza che il Signore Gesù ha tutte le risposte per contribuire a costruire insieme una «nuova umanità».
L’invito «Non abbiate paura!», che fece il giorno dell’inizio del suo ministero come Papa e che più volte ripeté nella sua vita, è il titolo che abbiamo dato a questo agile libretto che raccoglie in dieci tappe alcuni suoi interventi, associati alla Parola di Dio, ad una breve preghiera e ad alcune domande che sollecitano la riflessione di ogni educatore.
Chi si pone al servizio dei più giovani sa che è chiamato non solo a risolvere i problemi ma soprattutto a tracciare un orizzonte. «L’educazione – diceva san Giovanni Paolo II – consiste in sostanza nel fatto che l’uomo divenga sempre più umano, che possa “essere” di più e non solamente che possa “avere” di più». In questa sfida non manca per noi il riferimento a Gesù Cristo. Nel giorno dell’inizio del suo pontificato il 22 ottobre 1978, il Papa tracciava un programma che può valere anche per gli educatori di oggi: «Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! … Non abbiate paura! Cristo sa “cosa è dentro l’uomo”. Solo lui lo sa!».
Nella Settimana dell’educazione del Giubileo della Misericordia, vorremmo fornire un semplice strumento che possa accompagnare il «cambiamento» di ciascuno, nel confronto con uno dei più grandi testimoni della nostra storia. Con san Giovanni Paolo II, ogni educatore può trovare il coraggio di aprire quelle porte del cuore che ancora hanno bisogno di essere spalancate per rinnovare la scelta di spendersi per i più piccoli, trasmettendo con trasparenza il Vangelo della speranza.