Due libri per ricordare don Andrea Ghetti

A 40 anni dalla morte di “Baden”, scout “Aquila Randagia”, sacerdote “ribelle per amore” e giornalista

27 Novembre 2020

Ricordiamo con due pubblicazioni, nel quarantesimo anniversario della sua scomparsa, don Andrea Ghetti, detto “Baden”, in gioventù scout indomito nelle Aquile Randagie, poi sacerdote “ribelle per amore” durante la Resistenza, fu anche giornalista e, in questa veste, primo direttore de Il Segno, il mensile della Chiesa ambrosiana.

Don Andrea è stato un “ribelle per amore”, sempre pronto a slanci di solidarietà e a battersi per la giustizia e i più bisognosi. Un trascinatore eccellente e un parroco infaticabile, che ha dato corpo al movimento scout italiano e ne è stato il punto di riferimento. Il suo totem “Baden”, esplicito rimando al fondatore dello scautismo Baden-Powell e forse un iniziale peccato di presunzione, si è rivelato una scelta più che mai profetica e calzante. La sua è una storia “speciale”, che ha segnato chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona e conquistato chi l’ha vissuta attraverso i tanti ricordi e le testimonianze fraterne.

Stefania Cecchetti ha scelto di presentare la vita di don Andrea Ghetti per capitoli tematici piuttosto che seguendo un ordine cronologico. E così scopriamo il giovane Andrea scout, l’animatore di incontri, il “ribelle per amore”, che nella Resistenza condusse azioni rocambolesche, un uomo sempre pronto a gesti e slanci di solidarietà, il professore, il direttore della rivista diocesana «Il Segno», l’amico fedele dell’arcivescovo e poi papa Montini, un punto di riferimento costante per lo scoutismo italiano, il predicatore affascinante e l’amatissimo parroco di Santa Maria del Suffragio a Milano. Attraverso pagine dense di ricordi, cronache e informazioni, si delinea l’immagine di un uomo che non si tirò mai indietro, che accettò le sfide del suo tempo, che fu coerente con la sua fede e la sua profonda cultura, un modello, un trascinatore, un infaticabile organizzatore. Il suo esempio e la sua eredità spirituale sono stati raccolti dalla Fondazione che porta il suo nome e ancora oggi guidano, attraverso il ricordo, le persone che lo hanno conosciuto e gli sono state vicine. Nella prefazione al volume David Sassoli scrive: «Dobbiamo sentire tutti la responsabilità e la necessità di riedificare la nostra casa comune. […] Abbiamo bisogno di un grande progetto educativo e di scoprire vocazioni per quell’opera di pedagogia civile di cui don Ghetti è stato un insostituibile punto di riferimento».

Fabio Bigatti è invece scout di vecchia data e socio Masci, custode delle basi scout in Val Codera, in collaborazione con l’Ente Educativo e Fondazione Monsignor Andrea Ghetti-Baden di Milano. Si è pensato alla particolare forma del fumetto per far conoscere la figura di don Andrea anche ai più piccoli, ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. Il volume è arricchito in coda da una sezione dedicata ai canti scout da lui composti e allo spettacolo multimediale che ne raccoglie l’eredità, portandola in giro per tutta l’Italia.

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