Durante la Resistenza un grande ruolo hanno avuto i soci dell’Azione cattolica e della Fuci. Premiati con 112 medaglie d’oro al valore, 384 d’argento e 358 di bronzo. Un patrimonio di idealità e di fede da riscoprire e valorizzare.
La storia di un partigiano cristiano
Quando si studia la storia, spesso occorre rintracciare sempre nuovi spunti e riferimenti a fatti e persone, che consentono di mettere a fuoco significati inesplorati, pur in situazioni e dinamiche già da tempo poste sotto i riflettori degli studiosi.
Capita così con il nuovo libro di Giorgio Vecchio (Vita e morte di un partigiano cristiano. Giuseppe Bollini e i giovani di Azione Cattolica nella Resistenza, In dialogo, 112 pagine, 9,90 euro) noto storico, esperto della Resistenza, che questa volta sofferma su un “eroico” giovane cattolico originario di Legnano, Giuseppe Bollini, vittima della furia fascista. A soli 23 anni, l’8 gennaio 1945, trovò la morte per fucilazione in seguito a una rappresaglia.
Quello che è in libreria è un nuovo tassello che aiuta a comprendere le vite di molti giovani e adulti italiani che, in forza della formazione ricevuta – in questo caso in ambito cattolico – seppero tener fede ai valori, senza piegarsi alla furia della violenza e della prevaricazione fascista.
Il ribelle
Il ribelle è uno dei giornali clandestini della Resistenza, i cui 26 numeri furono pubblicati tra il 5 marzo 1944 e il 25 aprile 1945. La nuova edizione viene pubblicata dall’editrice In dialogo (132 pagine) in occasione del 70° anniversario della Liberazione su iniziativa della Fondazione Ambrosianeum.
Un’occasione preziosa per fare memoria di quei valori che sono diventati il fondamento della Carta costituzionale e della democrazia italiana.