Spiega Emanuela Costa, che – milanese di origine ma di stanza ad Alba – tiene un po’ le fila della rete delle famiglie missionarie a km zero: «Dal 2015 a oggi, si è via via creata una rete, informale ma consolidata, di amicizia e scambio con famiglie in tutta Italia. Già in molti – contiamo almeno cento realtà – hanno messo casa in canoniche, oratori, santuari, strutture sussidiarie di proprietà di parrocchie, istituti religiosi o missionari. Ci sono anche alcune esperienze-pilota che coinvolgono i giovani».
Continua Emanuela Costa: «Diverse Diocesi stanno lavorando sui temi della corresponsabilità e delle nuove ministerialità. Ascolteremo in particolare le riflessioni di tre Diocesi (Como, Treviso e Padova) che si stanno mobilitando concretamente su questo tema. Saranno anche coinvolte famiglie che abitano in case proprie, ma che svolgono un ruolo pastorale (fraternità di famiglie, strutture per l’accoglienza, case comunitarie…). Queste realtà, sparse per l’Italia, sono promotrici di significative e spesso originali attività di formazione spirituale e animazione pastorale anche in collaborazione con la Diocesi, un riferimento per molti, un luogo in cui vedere testimoniato il Vangelo in modo diverso, ma non alternativo rispetto alle parrocchie. Pensiamo siano uno dei segni della ricchezza evangelica di questo momento».