«Ricevi lo Spirito Santo che ti è dato in dono» è il titolo della lettera che l’Arcivescovo invia ai ragazzi della Cresima.
Il Cardinale si rivolge ai cresimandi in tono confidenziale spiegando loro tre parole: ricevere, dono e Spirito Santo.
Il verbo «ricevere», scrive Scola, «è importante perché fa capire la vita», non lascia «passivi e fermi», ma mette in «movimento». Il dono, continua, «è qualcosa o qualcuno che non ti dai tu e, se ci pensi bene, neanche ti meriti», forse anche per questo «ti spiazza e ti oltrepassa».
E conclude: «Noi uomini siamo strani: capiamo di più il valore di un dono quando rischiamo di perderlo». Infine lo Spirito Santo: «Il dono che riceverete il giorno della Cresima è il più grande e importante di tutti, quello che garantisce tutti gli altri, quello che nessuno vi potrà togliere più».
La lettera si conclude con una breve preghiera, antica ma attualissima, con cui invocare lo Spirito Santo.