La Via Crucis quaresimale quest’anno ha come titolo «E noi vedemmo la sua gloria» (Centro Ambrosiano, pag. 54, Euro 2,70). Queste parole, tratte dal prologo dell’evangelista Giovanni, pur riferendosi primariamente all’Incarnazione del Verbo, ben si addicono anche alla Pasqua del Signore, nella quale ci è dato di contemplare la gloria del Crocifisso risorto. Sulla Croce infatti si compie la glorificazione del Figlio, il quale, avendo obbedito fino alla morte, è ora esaltato alla destra del Padre e riceve dal Padre «il nome che è al di sopra di ogni nome». Sulla Croce, strumento di violenza insensata e di profanazione della dignità umana, tutta l’umanità, riscattata dal peccato e dalla morte, ritrova la via della speranza che conduce alla gloria.
Nell’anno in cui l’Arcivescovo invita le comunità cristiane e i singoli fedeli a riscoprire il Salterio come strumento della preghiera di ogni giorno, le diverse stazioni della Via Crucis prendono inizio proprio da alcuni versetti salmici. Nei Salmi risuonano simultaneamente la preghiera di Gesù che, oppresso dal peso della Croce, si rivolge al Padre in un filiale e amoroso abbandono, e la preghiera di tutti gli oppressi della terra che, unendosi a Cristo, ritrovano il coraggio e la forza di un fiducioso ricorso a Dio.
Chi partecipa alla Via Crucis unisce la propria voce a quella di Cristo e fa suo il dolore degli oppressi aprendo la propria esistenza alla speranza della gloria. Le pagine bibliche, tratte dal Nuovo Testamento, illuminano i quadri delle diverse stazioni della Via Crucis, mentre le preghiere (dei santi e dei pontefici) ci fanno sentire in compagnia di uomini e donne che hanno vissuto e vivono l’immedesimazione al Cristo sofferente e glorioso.
Le stazioni II, VII, XII e XIV saranno usate anche per la Via Crucis quaresimale nelle sette Zone pastorali con l’arcivescovo Mario Delpini.
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