Nelle pagine di Bruno Varacalli leggerete il racconto del viaggio della vita che per un attimo sembra finire. È un contributo prezioso per educare a stare in strada e per supportare psicologicamente chi si trova ad affrontare le stesse difficoltà. Traspare la voglia di aiutare gli altri, di non far sentire solo chi si trova nelle medesime condizioni, di raccontare la propria esperienza senza perdere l’entusiasmo neanche per un minuto.
Queste pagine narrano di sfide iniziate che sovente sono state vinte ma anche di rese ragionate. Come quei duecento metri in più a Magglingen, come quei gradini non saliti che pian piano saranno scalati. Ci sono alcune rinunce nella vita che sono solo la spinta per ripartire più forti. Rallentare senza fermarsi è il modo con cui si recupera il fiato tenendo il cuore in allenamento.
È la testimonianza della capacità di adattarsi al mutamento scoprendo subito il modo con cui farvi fronte in maniera positiva.
È espressione di una gara continua con se stessi. Ogni secondo si migliora senza dimenticare che ogni passo richiede del tempo che è giusto rispettare. Entusiasmo, disponibilità e coraggio sono il filo conduttore di tutto il racconto e sono le caratteristiche principali, insieme alla professionalità e al buon senso, che ogni poliziotto deve possedere.
La curiosità e la razionalità con cui si analizza ogni sintomo, dolore o fastidio che sia, permette di conoscere le sensazioni che si provano dinanzi a una circostanza simile. Questa opera è la sintesi della trasformazione del ricordo di un evento forte in un bagaglio personale pieno di consapevolezza.
Sergio Bracco – Questore di Milano
Bruno Varacalli è un giovane poliziotto, appassionato del suo lavoro. Non ha mai cercato la notorietà ma la sua storia sta facendo il giro del mondo. Un terribile incidente in moto gli ha cambiato la vita: ha perso una gamba, ha rischiato di morire e di dover rinunciare alle cose che amava, prima di tutto la divisa, conquistata a denti stretti. Ma non si è arreso. Con grande coraggio e determinazione ha imparato a camminare e a correre con una gamba bionica ed è tornato in Polizia.
«Non rinunciate ai vostri sogni, ai vostri progetti, perché se abbiamo una seconda possibilità non dobbiamo sprecarla piangendoci addosso, la vita deve andare avanti», scrive ai giovani e ai tantissimi follower che lo seguono sui social.
A Jessica che ha condiviso con me ogni singolo momento di questi due anni. Alla mia famiglia che mi ha sempre sostenuto.
Agli uomini e alle donne della Polizia di Stato, in particolare a coloro che mi hanno permesso di indossare ancora questa amata divisa.
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