Andare sulle orme di un santo significa prima di tutto entrare in una dimensione misteriosa e travolgente, quella della santità, che esprime la volontà illuminata dalla fede di percorrere la via maestra, cioè di seguire Gesù Cristo.
Con questi sentimenti, don Paolo Gessaga, l’autore del libro «Benedetto il cammino. A piedi con san Benedetto da Norcia a Montecassino» (Centro Ambrosiano, pag. 120, Euro 13,00) ci accompagna in un cammino tutto italiano percorso, ovviamente, a piedi a partire da Norcia, fino alla montagna di Cassino dove san Benedetto chiuse i suoi giorni terreni alla metà del VI secolo.
Il pellegrinaggio, soprattutto il cammino lento, fatto a piedi, è occasione per assaporare la bellezza della natura, la tranquillità del tempo che passa senza la fretta di arrivare, mentre il silenzio che avvolge il pellegrino è capace di imprimere nell’animo la pace e aprire al contatto con Dio. Oggi andare a piedi da un luogo verso un altro, come facevano gli antichi cristiani, è un esercizio prima di tutto dello spirito.
«L’immagine del cammino comporta quella fatica, del tempo da trascorrere nel deserto, delle insidie e degli ostacoli da superare. Eppure il cammino, secondo l’esperienza dei pellegrini, non consuma le forze, non spegne il desiderio, non induce allo sconforto, non fa spazio alla tentazione di “tornare indietro” o di abbandonare la carovana, finché resta viva la promessa di Dio e l’attrattiva della città santa. Il popolo in cammino condivide l’esperienza: cresce lungo il cammino il suo vigore.» (Mario Delpini, Arcivescovo)
Intervista a don Paolo Gessaga – Autore del volume
«Benedetto il cammino. A piedi con san Benedetto da Norcia a Montecassino»