Cinema e pedagogia possono andare a braccetto? La visione di un film può guidare un percorso educativo e portare in superficie visioni del mondo, pensieri e sentimenti capaci di interpretare la realtà, darle forma e sostenere la costruzione di relazioni positive? Può essere un utile strumento didattico da usare in classe?
Il volume di Matteo Mazza “Affetti speciali. Il cinema e le immagini nell’educazione e nella didattica” (IPL, 176 pagine, 16 euro) scommette di sì, mostrando passo dopo passo a educatori e insegnanti come usare efficacemente il testo filmico, senza tradire il cinema ed esaltandone invece la grande forza comunicativa. Non solo riflessioni teoriche ma anche un approccio pratico, sperimentato in contesti scolastici e di comunità, che offre al lettore prospettive inedite e affascinanti per gustare e far gustare film di ieri e di oggi.
Il testo, con la prefazione di don Gianluca Bernardini, propone indicazioni operative da mettere in campo nelle diverse fasce d’età, a scuola, come nei gruppi di catechesi, con una precisa metodologia che aiuta a condurre il lettore a guardare il film come esperienza di vita, perché il cinema ha il potere di rappresentare la realtà attraverso la realtà.
La terza parte del volume affronta dunque in modo concreto e dettagliato percorsi di utilizzo di specifici film, da utilizzare in contesti d’aula e con gruppi di persone di età differente, relativamente a temi o problematiche specifici: dall’analisi di sentimenti al rapporto con l’ambiente, dalle relazioni con gli altri a filoni più spirituali.