25 novembre

La violenza sulle donne è un capitolo su cui tutti dobbiamo intervenire

22 Novembre 2024

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ITL Libri lancia una campagna sui suoi profili social, ispirata al potere trasformativo delle parole. «La violenza sulle donne è un capitolo su cui tutti dobbiamo intervenire, riscrivendolo, parola per parola.»

L’idea nasce dal cuore della missione della casa editrice della Diocesi di Milano: creare attraverso le parole un mondo migliore.

Il concept della campagna

Attraverso un carosello di fotografie, vengono mostrati donne e uomini della redazione intenti a scrivere con un pennarello rosso su un plico di bozze. Su ciascun foglio, viene impressa una parola (rispetto, libertà, coraggio, empatia…) che rappresenta un valore fondamentale per riscrivere insieme una realtà in cui la violenza non abbia spazio.

Le bozze, simbolo del lavoro editoriale, diventano metafora di una storia in divenire, una realtà che può essere corretta e riscritta attraverso l’impegno collettivo.

Un invito al cambiamento

Questa campagna non è solo un atto simbolico, ma un invito a riflettere sul potere delle parole e sull’impatto che possono avere nel costruire una cultura del rispetto. Parole che diventano azioni, gesti quotidiani di empatia e protezione, per scrivere un futuro migliore.

Libri e cultura per dire “basta”

I libri consigliati alla fine di questo articolo sono titoli del catalogo dedicati ai temi della dignità, della giustizia e della lotta contro la violenza, perché la cultura deve essere uno strumento essenziale per sensibilizzare e cambiare prospettive.

1522 è il numero verde antiviolenza attivo 24 ore su 24 tutti i giorni dell’anno.

Libro collegato

Bove Luisa
IPL

 10,40

Dieci donne raccontano la loro storia: le prove che hanno dovuto affrontare, il dramma che le ha colpite, la lotta che hanno sostenuto, le energie investite per superare un lutto, una malattia, un’offesa, una violenza, un’ingiustizia… Fino a risollevare la testa e uscirne più forti di prima, con orgoglio e determinazione. Spesso hanno dovuto ricostruirsi, rimettere insieme i loro “pezzi” e ritrovare l’autostima perduta; hanno resistito grazie allo spirito di sopravvivenza, recuperando quell’equilibrio indispensabile per continuare a vivere. Oggi sono donne cambiate e camminano giorno per giorno guardando al futuro con rinnovata speranza, ottimismo e passione, mettendosi in gioco e aiutando gli altri, perché questo è il segreto della felicità. La capacità di resilienza le ha portate a guardare in faccia il loro “mostro”, a sconfiggerlo e a rinascere a vita nuova. Le ferite del cuore sono diventate la loro forza e ora sono capaci di affrontare ogni sfida. E vincerla. Recensione Credere - 4 aprile 2021 https://youtu.be/2cuesYWpPnM https://youtu.be/KI3dX3iqXaY
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Segoloni Ruta Simona
IPL

 17,10

Un testo appassionato, che muove dalla Scrittura e mette in luce l’esperienza di fede di Maria rendendola vicina, sorella, compagna, insomma diversa da chi la vorrebbe angelica e inarrivabile. Una coraggiosa narrazione in prima persona che dà voce al vissuto concreto di lei, allo scorrere dei suoi pensieri, al suo essere donna, madre, moglie, credente, discepola, testimone, e che nutre un lavoro che si posiziona a metà strada fra la speculazione teologica e la preghiera, di una bellezza disarmante. Perché di fronte all’umanità di Maria, al suo essere “fatta di carne”, il Vangelo sembra acquisire vita nuova e risplendere davvero di quella luce che sola promana da quell’«Amor che move il sole e l’altre stelle».   https://youtu.be/S-5D6_sfYDM   Simona Segoloni Ruta, laica della diocesi di Perugia-Città della Pieve è sposata e ha quattro figli. Docente stabile di teologia sistematica all’Istituto teologico di Assisi, insegna Ecclesiologia, mariologia e trinitaria. Ha conseguito il dottorato presso la facoltà teologica dell’Italia centrale con uno studio sulla recezione del concilio nella teologia italiana. Sostiene una intensa attività di conferenze e di formazione ecclesiale a tutti i livelli. Fa parte del Coordinamento delle teologhe italiane e dell’Associazione teologica italiana, nella quale è membro del consiglio direttivo. https://youtu.be/r4XUmEPVSK8
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Delpini Mario
In Dialogo

 11,40

Attraverso una serie di discorsi e interventi, tenuti fra il 2019 e il 2023, l’Arcivescovo di Milano legge con lucidità i tratti della nostra epoca; attraversa regole e comportamenti nei mondi dell’economia, della società, della giustizia, della politica; ne denuncia le derive; sollecita impegni personali e collettivi; smuove i cristiani ad assumersi responsabilità per il futuro della polis. Scrive monsignor Delpini: «La mia persuasione è che il bene comune, il bene della convivenza civile, dell’attività imprenditoriale di mercato, della libertà individuale e sociale si costruiscono con la legalità: quindi il rispetto delle leggi, la correttezza delle procedure e la trasparenza degli affari sono modi per garantire questi valori irrinunciabili». Parole che incoraggiano decisamente singoli e comunità a una «rivoluzione morale» fondata – sottolinea nella Prefazione Gianni Borsa – su una «responsabilità specifica nel modo di agire, lavorare, governare in modo “più giusto”, per garantire a tutti di essere “più liberi”». (altro…)
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Marchisio Cecilia
In Dialogo

 11,40

Un testo rivolto a tutti: alle persone con disabilità e alle loro famiglie, ma soprattutto a coloro che “lavorano”, in modo cruciale e decisivo, con le parole: i giornalisti che devono raccontare, definire e contestualizzare le storie della disabilità; gli “operatori” (assistenti sociali, terapeuti, amministratori …) che devono dare corpo a progetti, protocolli e consuetudini nell’infinita gamma delle relazioni di cura. Con due contributi puntuali di Matteo Schianchi e Cecilia Marchisio sull’evoluzione del linguaggio “della” disabilità nella rappresentazione pubblica attraverso la comunicazione (non solo giornalistica) e attraverso la normativa e la cultura scientifica. Con l’introduzione del responsabile della Consulta per la disabilità della diocesi di Milano, denominata esplicitamente “O tutti o nessuno”, don Mauro Santoro.  

Parole che hanno un significato preciso nel vocabolario, ma ne assumono un altro (spesso stravolto) nel quotidiano delle persone con disabilità, e che possono nascondere discriminazioni , quando non una vera segregazione.

   
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Santoro Luisa
In Dialogo

 13,30

Un volume dedicato ai genitori, ma anche a insegnanti e educatori che si trovano a gestire episodi di bullismo e cyberbullismo. Per aiutarli a riconoscere un fenomeno diffuso, mettere a punto strategie di intervento, dedicare tempo alla prevenzione. Con schede pratiche, attività e spunti concreti di azione. Perché i ragazzi trovino un adeguato supporto negli adulti a loro vicini e possano maturare la consapevolezza necessaria per vivere relazioni serene e costruttive.
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Delpini Mario
Centro Ambrosiano

 4,00

«La proposta pastorale 2024-2025 Basta. L’amore che salva e il male insopportabile invita a rinnovare la fiducia nella grazia di Dio che basta per perseverare nella vita cristiana e propone di dire “basta!” al male con cui i figli degli uomini tormentano gli altri e se stessi», spiega l’arcivescovo Mario Delpini, il quale invita a «perseverare nella gratitudine e nella docilità, accogliendo la grazia di Dio che si riconosce in ogni storia di libertà e in ogni situazione e che nella celebrazione dei santi misteri viene donata con fedeltà sovrabbondante» e a «resistere al male continuando con tenacia e sapienza a essere operatori di pace». Soffermandosi sul percorso fatto a partire dalla proposta pastorale 2023-2024 Viviamo di una vita ricevuta, l’arcivescovo osserva che la Chiesa ambrosiana, «alla soglia del Giubileo 2025, può sostare di fronte ai passi compiuti con l’intenzione di mettere al centro la missione, così da farne memoria riconoscente, da assumerli con responsabilità e creatività, per rilanciare nel futuro il suo cammino».   https://youtu.be/EThwpi0Ehrw La Proposta contiene una sorta di decalogo dei mali a cui dire «basta», ma non nel senso semplicistico di non esserne più disturbati… «Noi avvertiamo il dramma in cui vivono tanti popoli della terra… – puntualizza Delpini -. Vale la pena parlarne, non per evitare il disturbo, ma per credere che le parole possono incoraggiare il cammino verso il futuro. Diciamo basta non per dire che siamo stanchi, ma per dire che desideriamo fare tutto quello di cui siamo capaci per porre fine a questo». Il prossimo anno pastorale vedrà l’introduzione della seconda edizione del Messale ambrosiano, l’avvio del Giubileo, la prosecuzione del Cammino sinodale… L’Arcivescovo tiene a «smontare l’idea che queste siano tutte cose da fare. Lo spirito con cui viverle si chiama docilità, lasciarsi condurre a sperimentare la gioia, la grazia, la fierezza di essere discepolo del Signore». Anche per questo nella Proposta si parla di un periodo “sabbatico”, individuato nel mese di gennaio… «Nella tradizione antica il Giubileo era il modo anche di porre fine allo sfruttamento della terra. Io vorrei incoraggiare tutti a trovare il modo di decongestionare il calendario e di vivere il tempo non per quello che ci affanniamo a fare, ma per la grazia che riceviamo». Un ulteriore richiamo è quello alla dimensione comunitaria del sacramento della riconciliazione… «Questo sacramento si chiama così perché ricostruisce i rapporti, con Dio, con la Chiesa, dentro la comunità cristiana… La dimensione comunitaria ci fa dire che noi ci rendiamo conto dell’altezza della nostra vocazione, siamo convinti di poterla portare a compimento perché il Signore ci fa grazia e accogliamo questa grazia in una Chiesa capace di essere lieta, di essere profezia e di essere fiduciosa».
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Melfi Mariagrazia
In Dialogo

 15,20

Pregare, dibattere e lavorare insieme. Verbi programmatici per Clementina Barili che ben riassumono una vita da pioniera, caratterizzata da grande entusiasmo e fermento. Da ragazza lei stessa collaboratrice domestica, è poi in prima linea per la rivendicazione dei diritti delle colf e della dignità del lavoro di assistenza e cura. La sua azione è improntata a uno stile di servizio evangelico, sia dal punto di vista professionale sia nel campo delle lotte sindacali, con uno sguardo attento ai cambiamenti sociali e capace di leggere i segni dei tempi. Un modo di porsi nei confronti del presente che ha ancora molto da insegnarci. Tra le pagine, un ricco inserto con fotografie, documenti e lettere per ripercorrere le tappe più significative della vita di Clementina Barili. «Una professione ha bisogno di cultura. Prevenire con l’azione sociale piuttosto che medicare le ferite, formare i lavoratori e aiutarli a prendere coscienza piuttosto che supplire era entusiasmante, pur con tante difficoltà nell’attuazione concreta. A volte questo impegno si manifestava arido nelle sue applicazioni, ricco di tensioni e di sofferenze, di sconfitte e di fiato sospeso, ma alla fine qualche risposta ai problemi rendeva più dignitosa e duratura la soluzione.» Clementina Barili    
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Delvecchio Beniamino
IPL

 16,15

Il racconto a fumetti della lucida e coraggiosa vicenda degli studenti che nella Germania nazista sfidarono Hitler distribuendo volantini sovversivi con il nome di Rosa Bianca.  Siamo nel 1942, quando il gruppo di studenti di Medicina dell’università di Monaco, guidati da Hans Scholl e la sorella Sophie, inizia la distribuzione di volantini contro Hitler e il Nazismo. Il piccolo gruppo  fa tremare il regime sollevandosi contro la tirannia e le sue atrocità, in nome della civiltà. La tirannia nazista e l'apatia dei cittadini tedeschi di fronte ai crimini abominevoli del regime indignavano i membri della Rosa Bianca. Credevano che lo Stato non potesse mai sopprimere le libertà fondamentali, basandosi sul principio che «tutto può essere sacrificato per il bene superiore dello Stato, tutto tranne ciò che lo Stato stesso deve servire. Perché non è mai un fine in sé stesso». Se oggi Hans e Sophie Scholl sono conosciuti dal pubblico in generale, merita di essere portata alla luce anche la motivazione profonda di tutti i membri del movimento.        

Edizione francese: © 2021 Groupe Elidia Plein Vent Éditions du Rocher www.editionspleinvent.fr

 
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Bove Luisa
IPL

 17,10

Sogni che sorridono è la storia di Espaço Progredir, una realtà sociale a pochi chilometri da Rio de Janeiro, nata dall’impegno e dalla determinazione di Milli De Giacomi e altre persone che hanno condiviso la sua visione. Il centro Espaço Progredir è stato aperto inizialmente per accogliere ragazzi e adolescenti che fanno uso di droga, aiutandoli attraverso un percorso terapeutico specifico; dopo qualche anno ha introdotto un programma di prevenzione che, attraverso la musica, lo sport, l’arte, la cultura, i valori della solidarietà e della condivisione, permette ai ragazzi della favela brasiliana di immaginare per sé un futuro diverso, migliore, lontano da dipendenza e criminalità. Spiega Milli nella sua Prefazione: «Questo libro rappresenta per noi un punto di arrivo e di partenza. Per chi lavora in ambito educativo può diventare un’occasione di confronto e di condivisione di un’esperienza che sta dando tanti risultati. E non escludo che altri professionisti possano prendere spunto dalla nostra metodologia e proporla in realtà sociali presenti in diverse parti del mondo».
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