Chiesa - Preghiera e spiritualità
Le età del presbitero in un mondo che cambia
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Nella diocesi di Milano è d’uso che il Vicario generale intervenga in alcune occasioni significative nella vita del presbiterio diocesano. Si tratta anzitutto del momento della consegna della prima destinazione e della settimana di formazione che si tiene all’inizio di gennaio per i parroci nominati nel corso dell’anno precedente. Altri interventi sono previsti in occasione di iniziative proposte dalla formazione permanente del clero a qualche particolare categoria di presbiteri.
Di fatto questo secondo tipo di interventi si sono svolti all’inizio del mandato del Vicario generale, durante l’incontro con gli oltre duemila presbiteri nelle sette zone pastorali in cui è suddivisa la diocesi, e in relazione a raduni organizzati per tre gruppi di sacerdoti individuati in base all’età anagrafica (sessantenni e settantenni) o di ordinazione (sacerdoti tra i quindici e i cinque anni di presbiterato).
Senza rispondere a un disegno preordinato, nel corso di questi ultimi anni si è delineata di fatto una proposta che ha abbracciato tutte le “età” del presbitero: l’ingresso nel ministero, la “giovinezza” dell’azione pastorale (i preti tra i cinque e i quindici anni di ordinazione), l’assunzione di responsabilità più rilevanti (spesso connessa con la nomina a parroco), la piena maturità (i preti sessantenni), l’avvio all’età anziana (i preti settantenni).
(dalla Prefazione)