Ci insegni la vita del deserto
Digiuno e tentazione di Nostro Signore nel deserto.
Come sei buono, mio Dio, ad aver patito per noi tante sofferenze e tanti abbassamenti… Durante la Santa Quarantena, hai sofferto per noi la fame, la sete, il freddo, la fatica, la debolezza, hai sofferto nella tua anima al pensiero della Santa Vergine privata della tua presenza, che soffre perché non Ti vede e pensa che soffri, hai sofferto tutti i dolori, tutte le colpe, tutti i mali degli uomini di oggi e di domani, poiché li ami tutti… Ti sei abbassato fino a permettere al demonio di tentarti, forse di toccarti!… Tutto questo per noi, o mio Dio! Per Dio, in primo luogo, senza dubbio: per glorificare Dio con la tua obbedienza; ma in secondo luogo per noi, poiché è per amor nostro che Dio Te lo chiede, è per il nostro bene che Te lo chiede.
È un mare immenso, o mio Dio, la Tua Quarantena… I suoi insegnamenti sono infiniti. Poiché in essa ci presenti un tipo di vita; è uno dei tre tipi di vita perfetti, divini, ugualmente santi, che pratichi, che ci proponi con il Tuo esempio: la vita di Nazareth, la vita del deserto, la vita pubblica… Ci insegni ciò che deve essere la vita del deserto: una vita di solitudine, di contemplazione, di penitenza, di povertà… Conducendo per un certo tempo questa vita, ci insegni che le anime chiamate ad essa conducono per tutta la loro vita un genere di vita santo, perfetto, divino… E poiché la conduci solo per un certo tempo, ci mostri che, se alcune anime, in seguito a una vocazione speciale, devono condurla sempre, le altre devono condurla, come te, in una certa misura e per un tempo limitato, facendo in certi momenti fondamentali della vita, prima di atti importanti, dei ritiri nei quali, per un po’ di tempo, si raccolgono nella contemplazione, nella solitudine, nella penitenza…
Charles de Foucauld