Zongo e i suoi “strani” amici bianchi. L’Africa e l’Europa viste con gli occhi di un bambino (IPL, pag. 144, Euro 14,00) è la testimonianza piena di ironia di un bambino africano sull’opera di evangelizzazione in Africa dei missionari italiani. Il libro è una raccolta di aneddoti divertenti, ma non privi di riflessioni sulla situazione dell’Africa che, pur avendo fatto tanti passi avanti negli ultimi anni, non è stata ancora compresa dagli altri popoli.
È molto tenera la figura del protagonista, Zongo, un ragazzo che assomiglia a tutti i monelli del mondo e che si butta in avventure di ogni tipo, conservando però un grande rispetto per gli eroici missionari che cercano di migliorare le condizioni di vita degli abitanti del suo villaggio e, nello stesso tempo, di estirpare convinzioni e superstizioni che invece gli stregoni tentano di diffondere ancora oggi.
Il lettore scopre che in Africa esistono ancora la poligamia, la povertà assoluta, lo sfruttamento del terreno e delle persone da parte di individui senza scrupoli e molto avidi. Persino i coraggiosi medici che affiancano i sacerdoti sono osteggiati e i residenti ricorrono ancora al marabutto, che promette guarigioni miracolose, ma che viene presto smentito dagli effetti dei suoi intrugli e scongiuri.
Zongo, tra le sue virtù, ha quella di una vivace intelligenza, che lo porta a voler frequentare la scuola, e ci riesce benché i suoi parenti siano scettici. La lettura delle sue imprese e delle sue riflessioni è veramente accattivante e convince il lettore a considerare il continente africano un luogo da scoprire e valutare in modo ben diverso da come si è fatto fino a ora.
Una storia da ascoltare, che descrive l’incontro dell’Europa con l’Africa profonda. Una testimonianza fedele e l’omaggio di un figlio d’Africa all’incessante lavoro dei missionari.