Ci sono parole straordinarie dell’arcivescovo Giovanni Battista Montini e poi di papa Paolo VI sulla santità e sulla necessità per tutti di diventare santi, che meritano di essere lette e meditate. È ciò che consente di fare l’ultimo libro curato da Giselda Adornato, appena arrivato sugli scaffali e pubblicato da Centro ambrosiano: Santità. Lo straordinario quotidiano (pag. 104, Euro 13,00). Spiega Adornato: «Si può dire che Giovanni Battista Montini sia cresciuto con i santi e poi, in seguito, durante il pontificato ha proclamato 61 beati e 83 santi», attirandosi per questa “proliferazione” di canonizzazioni più di una critica. Eppure, con questa scelta, poi ampiamente sottolineata dal Concilio Vaticano II, Montini voleva portare la Chiesa alla consapevolezza dell’universale vocazione di ogni battezzato alla santità.
Proprio alle omelie e ai testi di Paolo VI in occasione delle diverse celebrazioni attinge il percorso proposto da Adornato. Che cosa si intenda per “santità” e come si possa condurre una vita “santa”, Montini lo spiega raccontando chi sono e che cosa hanno fatto questi cristiani-modello. Niente di “eccezionale” li caratterizza. Con un ribaltamento progressivo rispetto agli agiografi del passato che – dice il Papa – «cercavano (troppo, forse) gli aspetti singolari e miracolosi nella vita dei santi, e ne tessevano la storia con narrazioni piene di fatti, leggendari spesso, prodigiosi e stupefacenti», Paolo VI afferma: «Il mondo dei santi è un mondo di meraviglie» e «la vita di un cristiano che veramente sia animato dalla fede e dalla grazia, non può non essere meravigliosa». La via è tracciata per ogni donna, uomo, consacrato, giovane: «La vocazione alla santità è per tutti, anzi è possibile a tutti – ribadisce il Pontefice -. E la Chiesa non si è stancata di ripetere questo invito nel corso dei secoli, e ancora l’ha ribadito fermamente a noi. La vita cristiana deve e può essere vissuta in santità». Come non sentire riecheggiare questa prospettiva nelle parole di papa Francesco, nella sua esortazione apostolica Gaudete et exsultate, quando parla della «santità della porta accanto»? Dice Francesco: «Molte volte abbiamo la tentazione di pensare che la santità sia riservata a coloro che hanno la possibilità di mantenere le distanze dalle occupazioni ordinarie, per dedicare molto tempo alla preghiera. Non è così. Tutti siamo chiamati a essere santi vivendo con amore e offrendo ciascuno la propria testimonianza nelle occupazioni di ogni giorno».
Recensione: Paolo VI – Due volumi di Centro Ambrosiano (SIR – Servizio Informazione Religiosa)