In una intervista intitolata «Che cosa è la preghiera», pubblicata nel novembre 1998, è stato chiesto al cardinale Carlo Maria Martini quali consigli avrebbe dato ad un cristiano che non riesce a pregare. Il cardinale ha risposto così: «Comincerei con un consiglio molto semplice. Prendere un salmo facile, magari di lamentazione, nel quale è facile riconoscersi da parte di chi non sa pregare. Leggere attentamente questo salmo, con calma e in atmosfera di silenzio. Poi prendere qualche parola o qualche versetto del salmo che ci ha colpito e restare un po’ più a lungo su di esso. È un metodo di preghiera facile che ho sperimentato un po’ dappertutto, anche nelle prigioni. Ho visto come facilmente la gente inizia a pregare così».
Vogliamo riproporre per l’estate la lettura dei Salmi proprio come suggeritoci dal cardinale Carlo Maria Martini nel volume curato da Marcello Fidanzio: «Il desiderio di Dio» Pregare con i Salmi (Centro Ambrosiano, pag. 208, Euro 17,00). Ogni capitolo del libro presenta il testo del salmo seguito dall’intervento del cardinale. La lectio divina non occupa mai troppe pagine e così ciascun salmo può diventare un’occasione per vivere un momento di sosta nel corso della giornata, in cui leggere un testo e poi lasciare spazio ad un tempo di silenzio, seguendo in questo modo un invito che il cardinale ha proposto in diverse occasioni.
I salmi presentati appartengono a generi differenti e così è possibile scegliere, di volta in volta, un salmo adeguato a quanto si sta vivendo. Vengono tra gli altri riletti i salmi 6; 50; 84; 129 che secondo la definizione classica sono detti salmi di “lamentazione”, i salmi 1 e 72 che appartengono ai salmi detti “sapienziali” e il salmo 121 che propone una preghiera vissuta rivolgendosi a Gerusalemme. In appendice, una estesa riflessione sul Magnificat apre alla lode nel Nuovo Testamento.